- Che fai?- mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.
-Niente,- le risposi,- mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino.
Mia moglie sorrise e disse:
-Credevo ti guardassi da che parte ti pende.
Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato una coda:
-Mi pende? A me? Il naso?
E mia moglie placidamente:
-Ma sì, caro. Guardatelo bene: ti pende verso destra.
Uno, nessuno e centomila - Luigi Pirandello, 1926
Quando scorgi davanti a te gli indizi di qualcosa che ti riguarda, che appare essere ben noto ad altri ma a te completamente oscuro ..non puoi più tornare indietro, ora lo sai. Esiste un'area cieca in ciascuno di noi: è ciò che non vediamo ma gli altri vedono di noi, è come l'ombra che ti segue quando cammini e che si sposta insieme a te, sfuggendo sempre al tuo sguardo.
Ma non è sempre nascosta.. ci sono momenti in cui possiamo incontrarla, attimi di rivelazione, che possono trasformarsi anche in incontro sincero. Quando qualcuno te ne rivela un pezzetto, a volte per ferirti, a volte per presunzione, a volte con ingenuità e a volte con empatia ed amicizia. E allora ti accorgi di lei! Di avere un ombra, una montagna di inatteso.. atteggiamenti, comportamenti, difetti o pregi,.. cose che non sai di te e che invece trasmetti inevitabilmente, inconsapevolmente, inesorabilmente.
"Senza offesa, fai schifo" ..è un libro di Ludovica Scarpa che sostiene la potenza di queste rivelazioni e la cura con cui vanno accolte e proposte. La critica può diventare un regalo, all'insegna di un "rinascimento comunicativo" che supera la cultura della paura e del controllo, il linguaggio del rifiuto: "essere critici ed empatici, autentici e gentili", anche se il mondo intero sembra avercela con noi, spezzando il circolo vizioso del risentimento e lasciando emergere lo stupore e il sorriso. E poi, la consapevolezza di sapere che, forse, il nostro naso pende a destra.
"Senza offesa, fai schifo" ..è un libro di Ludovica Scarpa che sostiene la potenza di queste rivelazioni e la cura con cui vanno accolte e proposte. La critica può diventare un regalo, all'insegna di un "rinascimento comunicativo" che supera la cultura della paura e del controllo, il linguaggio del rifiuto: "essere critici ed empatici, autentici e gentili", anche se il mondo intero sembra avercela con noi, spezzando il circolo vizioso del risentimento e lasciando emergere lo stupore e il sorriso. E poi, la consapevolezza di sapere che, forse, il nostro naso pende a destra.
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