venerdì 16 dicembre 2011

la sapienza del piede

Il nostro piede sa tutto. Conosce ogni cosa di noi e se potesse parlare avrebbe così tanto da dire che non basterebbe una vita intera per ascoltarlo! Il nostro piede siamo noi. Su di esso è riflessa ogni parte del nostro corpo e le relative sensazioni, comprese gioie e dolori.
In una prospettiva di trattamento olistico, la riflessologia plantare gioca un ruolo importante: ogni aspetto della vita di una persona influisce sul suo benessere e sulla sua salute e riequilibrando le disarmonie si stimola l'autoguarigione dell'organismo, ovunque si agisca.


Già nel civilissimo antico Egitto si praticava la riflessologia e la "Tomba dei medici", a Saqqara (2330 a.C. circa) ne è una prova.


"Non farmi male" dice il cliente, "Quando avrò finito benedirai il mio nome", risponde il terapeuta

Massaggiare i piedi è impegno, concentrazione e passione, è attenzione all'altro, cura, calore ed energia. 
Farsi massaggiare i piedi è un'esperienza ricca e complessa: è rilassamento e tensione, è sogno e risveglio, è calore e brividi, è piacevolezza e dolore.
Esiste un punto che mi piace da morire: nella mia scuola lo chiamano "punto dell'Energia Spumeggiante". Un collegamento diretto con il risveglio dei sensi, che stimola il riattivarsi dell'energia e prepara il cliente alla conclusione del trattamento. Toccare e stimolare questo punto dice al piede: "Ora ci salutiamo, vai e cammina per il mondo, le esperienze sono varie e la strada da fare è ancora lunga e ricca".

venerdì 2 dicembre 2011

Caleidoscopio

I legami si rompono, le forme si confondono. Da un rombo nasce un cerchio, un esagono,... poi un quadrato, un rettangolo e di nuovo compare un rombo. Sovrapposizioni di colori e cambi di luci. E' l'esperienza del caleidoscopio, della novità continua: nessuna immagine rimane uguale, il cerchio gira e la scena cambia ogni volta. Le forme si destrutturano in una danza di linee più o meno dritte e curve più o meno morbide.
Se lasci andare, le sensazioni affiorano, se tieni stretto e immobile, le immagini non mutano. Cosa muove il caleidoscopio? Cosa spinge il polso a ruotare in un movimento sinuoso che confonde i pezzetti colorati, sovrapponendoli nel comporre immagini e suggestioni?
La curiosità forse. La spinta verso il nuovo, che distruggerà la scena precedente ma sorprenderà con nuove emozioni. La voglia di vedere oltre, di guardare avanti, di superare la fatica del costruire.