mercoledì 2 novembre 2011

Bisogni non soddisfatti

Quanto si può resistere in una condizione professionale e personale in cui i tuoi bisogni non sono chiaramente ascoltati e soddisfatti? 
Un anno? un mese? una settimana? Un giorno?
Tralasciando i bisogni alla base della famosa piramide di Maslow (aria, acqua, cibo, sonno...) senza i quali si mette a rischio la pura sopravvivenza, sto riflettendo in questo periodo su quanto un essere umano riesca ad andare avanti senza ascoltare bisogni di sicurezza, di stima, di affetto e di autorealizzazione.
....mmm... a parole avrei detto che si resiste poco, perché ne vade la qualità della vita della Persona, che, in una società dai mille stimoli e dalle mille opportunità come la nostra, raramente si accontenta di sopravvivere! Ma a fatti, sto imparando ad abituarmici.
Mi sto accorgendo di quanto si possa permanere a lungo in una condizione insoddisfacente..o meglio, di come si arrivi, seppure nell'insoddisfazione di base, a farsi cullare dall'illusione data da una soddisfazione momentanea, da un rinforzo intermittente che non cambia nessuna condizione di base, ma accontenta i nostri bisogni quel tanto che basta per andare avanti ancora un pochino, sperando in un futuro diverso.
Il bisogno in realtà è come se fosse sedato, dolcemente addormentato... per attutirne la punzecchiante spinta motivazionale e per intontire il nostro naturale orientamento alla sua realizzazione.
Come uscirne? Come ri-apprendere (perchè per natura già ne siamo capaci!) ad ascoltare i nostri bisogni, a valutarne l'effettiva realizzazione e ad assecondare la nostra tendenza attualizzante?
Il segreto sta nel contatto con se stessi, dicono i rogersiani (e non solo loro). Sta nello smettere di nascondersi e di lamentarsi guardando al di fuori di sé. Sta nell'essere consapevoli.
Perciò..proposito per l'anno nuovo: smettere di raccontarmela.

2 commenti:

  1. Sante parole! Concordo su tutta la linea. Soprattutto quando rifletti sul tema delle "soddisfazioni temporanee". Spesso sono quelle che ci permettono di andare avanti, in ambienti, ruoli, professioni, che non ci rispecchiano al 100%.
    Che ci si lasci forse troppo influenzare da quel che si dovrebbe fare, invece che da quel che si vorrebbe fare?
    Certo è che a fine mese l'affitto va sempre pagato...a volte per inseguire un sogno, le proprie inclinazioni serve una dose extra di coraggio...e di follia forse?

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  2. Bel proposito positivo :-)!

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